La Banca Popolare del Frusinate si conferma leader fra le piccole banche Continua il sostegno al territorio e alle famiglie consumatrici.
Sabato 7 aprile scorso l’Auditorium San Paolo Apostolo di Frosinone ha ospitato i lavori della Assemblea annuale dei Soci della Banca Popolare del Frusinate.
Come abbiamo letto nelle classifiche redatte dalle più autorevoli riviste del settore, la Banca Popolare del Frusinate continua a classificarsi fra i migliori istituti di credito in Italia. La più recente è stata la classificazione di prima banca popolare italiana nella categoria delle “piccole banche” da parte della rivista Banca Finanza.
I risultati dell’esercizio 2017, appena presentati nel corso della Assemblea dei Soci, hanno registrato importanti risultati che vogliamo approfondire con il Presidente dell’Istituto Domenico Polselli e con il Direttore Generale Rinaldo Scaccia.
Leggiamo sulla copertina dell’ultimo numero del vostro periodico “Il Cent” presentato in Assemblea, che “solo solide fondamenta permettono di rimanere sempre tra i primi”. Presidente Polselli ci vuole spiegare questo concetto? Polselli: Abbiamo raggiunto tali ambiziosi obiettivi grazie ad una strategia intrapresa all’inizio della crisi, quando in modo coraggioso abbiamo chiesto ai nostri soci di credere nel futuro della propria Banca rinunciando ai dividendi in cambio di un progetto basato sulla creazione di solide basi che avrebbero permesso di resistere alle intemperie della crisi. Credere in un futuro migliore per i nostri figli e per il nostro territorio è stato il segreto del nostro successo. La nostra banca ha confermato, ancora una volta, la propria capacità di creare valore, sia pure in un contesto che è caratterizzato da dinamiche – nazionali ed internazionali – che hanno impedito una vigorosa ripresa economica strutturale del Paese e, in particolare della nostra Provincia. Contesto caratterizzato anche dalle difficoltà delle Banche di fare reddito, alcune delle quali chiudono, oramai da anni, con bilanci pesantemente in rosso. La Banca, infatti, nonostante la situazione economica specifica del territorio di riferimento, caratterizzata peraltro da un contesto di mercato fortemente concorrenziale, ha chiuso anche il 2017 con un Margine Operativo Lordo di 13,42 milioni di euro.
Direttore Generale Scaccia, quali sono stati i risultati raggiunti dal Vostro istituto in questo esercizio chiuso al 31 dicembre 2017? Scaccia: Il Bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 ha evidenziato alcuni punti di forza che sono da identificarsi con l’efficienza operativa della struttura, nella politica di adeguato contemperamento e giusto equilibrio fra gli interessi della clientela e quelli dell’impresa bancaria, in una conseguita e mantenuta solidità patrimoniale nonostante l’avversa congiuntura del Paese che si riverbera direttamente sul deterioramento di parte dei crediti concessi, in particolare, purtroppo, alle imprese del nostro territorio. Gli impieghi, hanno avuto un incremento del 5% rispetto all’esercizio precedente. Da sottolineare che in termini di distribuzione per settore, si è confermata l’azione di sostegno al territorio con le principali esposizioni verso le imprese e verso le famiglie. Anche la raccolta ha registrato un incremento del 4,94%. Del resto l’obiettivo prioritario delle politiche di “funding” del nostro istituto rimane il perseguimento di un equilibrio strutturale fra gli impieghi e le forme di raccolta, anche con la diversificazione delle fonti di raccolta. Indicativa è la solidità patrimoniale. Lo dimostra il CET1 – l’indicatore per eccellenza dello stato di salute della banca – che al 31 dicembre 2017 si è attestato al 17,10 % . Percentuale, questa, ampiamente superiore ai minimi stabiliti dalle autorità di vigilanza che posiziona la Banca Popolare del Frusinate tra i migliori del settore bancario italiano. La nostra Banca ha conseguito questi risultati, continuando ad ampliare la gamma dei servizi offerti e ad intensificare le azioni volte a rafforzare i rapporti con i propri clienti e ad acquisirne di nuovi. Soprattutto, ha cercato di limitare gli effetti della crisi sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese, continuando a sostenerne l’attività mediante l’erogazione di adeguate linee di credito.
Presidente Polselli, i lavori assembleari del 7 aprile sono stati caratterizzati dal rinnovo delle cariche sociali. Ci può dire quali sono state le decisioni assunte? Polselli: anzitutto diventa indispensabile proseguire, sempre con umiltà, sulla strada del lavoro e della responsabilità, in un futuro che ci vedrà, ancora una volta, impegnati a dover confermare questa nostra capacità di crescere e creare reddito. Per questo è stato richiesto ai candidati di assicurare impegno e dedizione per fare ancora più grande la nostra Banca. Si è infatti chiuso un triennio ed un mandato molto difficile e laborioso per il CdA uscente. Per questo desidero ringraziare tutti i componenti del Consiglio d’Amministrazione uscente, ciascuno con le proprie capacità, competenze e sensibilità che ha dato un contributo indispensabile al raggiungimento degli obiettivi e in particolare coloro che non si sono ricandidati, la Principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj ed il dr. Enrico Santangeli per la loro fattiva e proficua collaborazione e per non aver fatto mai mancare il loro sostegno ed il loro incoraggiamento alla realizzazione degli obiettivi. Come ringrazio il nostro Direttore Generale, che ha accolto la richiesta, da parte di tutto il CdA, di accettare la candidatura a consigliere, che va nella direzione intrapresa dalla altre banche popolari, oltre a dare maggiore responsabilità ed oneri allo stesso; sarà una garanzia per tutti noi azionisti perché rafforza il livello di professionalità e migliora la composizione qualitativa del CdA, oltre ad una seria e maggiore consapevolezza sugli atti di gestione posti in essere così da poter mantenere -all’interno dell’organo di alta amministrazione della Banca- il suo bagaglio di esperienza professionale ed umana, che è maturata in tutti questi anni e che ha contribuito, in maniera decisiva, alla crescita ed al rafforzamento del nostro Istituto. Quella di Consigliere del CdA non è una carica onorifica e non è neppure particolarmente remunerativa. Si tratta di un impegno che comporta sacrificio, studio, applicazione, dedizione e forte senso di responsabilità e mai come oggi, la scelta degli amministratori risulta essere fondamentale e, come tale, va valutata in modo da assicurare stabilità della gestione e giusto ricambio. Il nuovo Consiglio risulta pertanto così composto: Massimo Chiappini, Anna Salome Coppotelli, Angelo Faustini, Valeria Fava, Marcello Mastroianni, Gianrico Ranaldi, Rinaldo Scaccia, Pasquale Specchioli, e il sottoscritto. In questo triennio un aiuto prezioso è venuto dal Collegio Sindacale e in modo particolare dal suo Presidente Baldassarre Santamaria che ha messo a disposizione della Banca la sua professionalità e competenza. A lui succede Davide Schiavi, giovane e stimato professionista, che sarà affiancato da Gaetano Di Monaco e da Manuela Santamaria. Insieme costituiranno un gruppo che saprà garantire tutela e professionalità, lavorando proficuamente insieme a tutto il CdA.”
Direttore Generale Scaccia, ora anche nel ruolo di membro del Consiglio di Amministrazione, quali sono le iniziative messe in campo dal vostro Istituto a difesa della quota del socio? Scaccia: Abbiamo elaborato una serie di interventi a tutela del socio e per garantire alla quota di generare un valore superiore a qualsiasi altra forma di risparmio. Il primo intervento è stato di entrare nel mercato Hi- Mtf, una Multilateral Trading Facility: mercato per la negoziazione di strumenti finanziari, che offre garanzie di trasparenza, liquidità ed efficienza. L’obiettivo di tale ingresso sarà quello di offrire al socio maggiori possibilità di vendere la propria quota. Il secondo intervento è stato di realizzare delle condizioni particolari per il socio che opera con la nostra Banca ed agevolazioni per la sua famiglia come le borse di studio per i figli e sconti per la partecipazione alle gite, iniziative che consentiranno di generare valore economico grazie alla quota. Il terzo intervento è stato redigere un nuovo piano strategico mirato al raggiungimento nei prossimi 5 anni di migliori risultati di redditività con conseguenti maggiori dividenti. Il quarto intervento è stato di mettere a disposizione dei soci che per necessità si dovessero trovare nelle condizioni di aver bisogno di liquidità di ottenere un prestito a condizioni molto particolari. Come Socio della Banca penso che la nostra quota abbiamo un valore superiore alla sua cifra in denaro, infatti, essere socio della Banca Popolare del Frusinate significa essere protagonista di un grande progetto iniziato più di 25 anni fa: essere vicini a chi crea sviluppo e ricchezza per il nostro territorio. È un momento difficile e come in tutti i momenti difficili dobbiamo difendere quello che abbiamo costruito e tenerci stretto tutto quello che sia in grado di generare valore per il futuro.
L’impegno per il territorio
Il Direttore Generale Rinaldo Scaccia ha sottolineato che non è mancato l’impegno della Banca Popolare del Frusinate, sempre sensibile agli eventi culturali e sociali, a destinare parte degli utili al sostegno di eventi, facendosene anche promotrice ed ideatrice, onde consolidare ulteriormente lo stretto legame che la unisce al suo territorio d’elezione. “Uno dei pilastri fondativi dell’istituto è quello di prefiggersi come motore di sviluppo economico, culturale e umano” ha commentato il Direttore Generale. “Nel corso del 2017” – ha ricordato nella sua relazione il Presidente Polselli – “la nostra Banca ha voluto, di conseguenza, fare sentire ancora la propria voce in tutte le più importanti iniziative culturali e sociali che sono state realizzate nella nostra provincia. Abbiamo continuato a promuovere e sponsorizzare le attività e le squadre sportive del territorio perché abbiamo a cuore i valori di condivisione, confronto e sana competizione. Abbiamo rafforzato gli investimenti nell’ambito scolastico perché crediamo sia nella solidarietà che nel merito, oltre che nella valorizzazione del talento. Abbiamo investito nella sanità, con la fornitura di materiali, attrezzature scientifiche e tecniche, perché prima della salute finanziaria viene la salute fisica.
Ricordando Steven Pinker -scienziato di Harvard che nel suo ultimo libro “Illuminismo adesso” ha messo in risalto i grandi passi avanti compiuti dall’umanità negli ultimi 100 anni, dalla riduzione della mortalità infantile, alle sempre maggiori cure e vaccini per le varie malattie, all’incremento del grado di alfabetizzazione fino all’aumento della speranza di vita- Polselli ha confermato che “se con la Banca abbiamo scelto di investire in sanità, sport, cultura e talento è per questo: perché ci siamo rapportati al nostro territorio come se fosse un individuo, e abbiamo profuso le nostre energie affinché fosse un individuo in salute, tonico, informato, consapevole e dinamico. E affinché quest’individuo, che è la nostra terra, potesse cogliere tutti i benefici del periodo di sviluppo che stiamo vivendo, abbiamo scelto di agire come un catalizzatore di opportunità. Perché vogliamo che gli abitanti della nostra comunità possano riscontrare, oltre all’aumento della durata della vita, anche un incremento della sua qualità”.