A un mese dalla Startup Europe week ,possiamo tracciare un piccolo bilancio della situazione delle imprese innovative in Italia focalizzandoci sul Lazio, tra le regioni più innovative della penisola.
L’Italia delle Start Up
Le aziende, le piccole e medio imprese, sono il motore del nostro sistema economico. In un tessuto produttivo come quello italiano, dove le grandi imprese sono molto poche e dove il familismo la fa da padrone, è necessario sostenere le piccole e medio imprese sotto tutti i punti di vista. Le PMI italiane, che iniziano a farsi spazio in nicchie di mercato dove fino a poco fa erano assenti, hanno bisogno di essere spinte verso una crescita vera, dimensionale, che sfrutti le economie di scala e che possa essere messa in condizione di aggredire i mercati esteri. Solo in questo modo potremmo davvero sfruttare l’enorme capitale umano e sostenere realmente l’export, cavalcando l’onda del made in italy, a dispetto delle poco lusinghiere classifiche di competitività (siamo 43esimi tra Lettonia e Kazakhistan). Le start up potrebbero essere un volano portentoso per l’economia italiana. C’è bisogno però di creare un ecosistema in grado di sorreggere questa crescita e che accompagni davvero le nostre imprese alla conquista di nuovi terreni economici. Aumenta la necessità di incubatori, di formazione specifica, di conoscenze tecnologiche, di fondi di investimento e business angel e di tutto ciò che possa agevolare questo processo.
Lazio terza regione italiana per innovazione
Attualmente il Lazio può vantare 529 start up attive in vari ambiti, dalla robotica a l’informatica alle biotecnologie, di cui la maggior parte sul territorio di Roma. Il Lazio segue l’Emilia Romagna, seconda regione italiana con 589 aziende. Entrambe sono indietro di molto rispetto alla Lombardia che, con 1156 startup innovative, è la regina assoluta e la vera locomotiva dell’innovazione italiana. Tornando nel Lazio, c’è da dire che il sistema Roma funziona ed è in continua crescita. Arrancano le province, fagocitate dalla capitale in termini di strutture e sistema, ma ci sono tentativi per ridurre questo gap. Un approccio diffuso sul territorio è stato portato avanti in qualche caso, ma ancora c’è molto da fare.
Buone notizie arrivano proprio in occasione della Startup Europe Week, svoltasi presso la sede di LazioInnova, alla presenza del presidente della Regione Zingaretti e dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Fabiani. Zingaretti ha annunciato come prima misura i rimborsi Irap per le imprese: la Regione ha infatti istituito il “Fondo per la riduzione della
pressione fiscale a carico delle imprese start-up innovative” con 1 milione di euro l’anno fino al 2018. Inoltre saranno messi a disposizione delle imprese 90 milioni di euro provenienti dai bilanci europei, dalla programmazione 2014-2020, e altri 10 milioni dal bilancio regionale per spin off di ricerca ed imprese innovative. Altre iniziative prevedono l’ampliamento del sito Lazio innovatore e il lancio, per la primavera del 2016, del premio omonimo. I contributi saranno gestiti da Lazioinnova secondo modalità discusse nelle prossime settimane e copriranno l’intero processo di crescita aziendale, dalla realizzazione dell’idea alla fase di espansione sui mercati nazionali e internazionali, investendo nel capitale insieme ai privati. “I margini di crescita sono molto ampi visto la grande concentrazione di università e centri di ricerca nel Lazio” ha dichiarato Zingaretti, “davvero potrebbe competere con la Lombardia”. Completano la classifica il Veneto (415 imprese); il Piemonte (370); la Campania (332); la Toscana (318); le Marche (274), la Sicilia (263) e la Puglia(219).