Era il 2003 quando il presidente Stirpe , figlio di Benito, a sua volta presidente del club negli anni 60, con una cordata di imprenditori ciociari rilevò il Frosinone Calcio , dando il via ad una cavalcata che ha portato i canarini nella massima serie.
Un sogno realizzato grazie al lavoro della dirigenza e dei giocatori, grazie al sostegno dei tifosi e, diciamolo pure, grazie al sostegno continuo e incondizionato della Banca Popolare del Frusinate.
Il cammino di una città
Negli anni la banca è sempre rimasta al fianco della società gialloblu, anche durante periodi infelici e di crisi. Il sodalizio parte con i migliori auspici, già dalla prima stagione (2003-2004) si raggiunse il traguardo della promozione dalla C2 alla C1. Sulla panchina c’era mister Daniele Arrigoni mentre come direttore generale c’era Enrico Graziani. Alla guida della “Frusinate” invece c’era il Presidente Di Cosimo e il Dg Scaccia, ancora saldo alla guida della banca e garante, insieme all’attuale presidente Polselli, del legame tra le due realtà.
Un rapporto privilegiato, come ricorda Scaccia, anche perché il cavalier Benito Stirpe faceva parte del Cda della banca. Negli anni il Frosinone è riuscito a crescere come squadra e come società, guadagnando la Serie B nel 2007. Dopo 5 anni la retrocessione, forse necessaria a forgiare lo spirito di questa squadra che, in soli due anni, è riuscita a portare a casa l’impensabile, La SERIE A.
Un messaggio per tutto il territorio
Una gioia immensa e una soddisfazione enorme. Il frutto di un lavoro costante sul campo e fuori, un lavoro di testa e di cuore. Caparbietà e umiltà, ma anche incoscienza e ambizione. Senza grandi capitali il Frosinone è riuscito a centrare un traguardo che fa da esempio a tutta la provincia. Un territorio con ambizioni nazionali, che vuole essere protagonista anche nel panorama economico nazionale.
Un territorio dove sorgono insediamenti industriali strategici, un luogo ricco di storia e cultura, di artigianato e produzioni di altissimo valore.
Un futuro da protagonisti non solo in Serie A
Una provincia che dovrebbe puntare ad emulare il Frosinone calcio e provare a giocare la partita dello sviluppo economico puntando direttamente alla serie A. Le condizioni ci sono tutte, dalle competenze ai capitali. Certo è che bisogna crescere anche in questo caso e, con caparbietà e umiltà, sfidare a testa alta territori e realtà già affermate sui mercati nazionali e internazionali.
Da par suo la BPF giocherà un ruolo chiave non solo affinché il Frosinone Calcio faccia un buon campionato, ma per vedere giocare nella serie A dell’economia, tutto il territorio frusinate.
Per avere davvero un territorio, una squadra, una Banca Popolare.