Sarà un 8 marzo particolare per le italiane
Continua il percorso verso la parità di genere, dal lavoro qualificato all’equiparazione degli stipendi, dalla crescita negli sport alla ricerca scientifica, fino all’affermazione ai livelli più alti dello Stato. Gli enormi risultati e i sempre tardivi elogi, da parte del mondo politico-istituzionale, alle ricercatrici che hanno isolato il ceppo italiano del corona virus, non fanno che accrescere la consapevolezza delle donne di essere essenziali, di meritare molto di più, di aver raggiunto grandi risultati ma che molti devono ancora essere raggiunti, e la strada è davvero lunga e in salita.
Una società fatta di donne è una società migliore
Una recente indagine Istat ci viene in aiuto per comprendere con i numeri la situazione attuale delle donne in Italia, sia per quanto riguarda i punti di forza, i valori, sia per sfatare le credenze e gli stereotipi piu diffusi. Per capire meglio a che punto siamo nella lunga marcia di emancipazione delle donne.
Una società di donne è una società più attenta ed empatica, meno competitiva e più collaborativa
Le donne in media riescono a completare il percorso di studi e a laurearsi prima degli uomini, il 15,4% le donne e il 12,8% degli uomini. Le donne si sa comunicano di più e meglio, e i dati ce lo confermano.
Di più sui social: 59,7% contro il 56,1% degli uomini, consultano maggiormanete wikipedia e sono più attive nel creare contenuti per il web. Anche per quanto riguarda la cultura, le donne sono ormai avanti agli uomini. Vanno di più a teatro, (21,9% donne contro il 18,1 % degli uomini) leggono di più ( 47.1% contro il 33.5% degli uomini) e visitano in media più musei e mostre (31.5% donne e 30.8% uomini). Per quanto riguarda il potere, ancora saldamente in mano agli uomini, siamo sotto la media europea. Le donne rappresentano ancora solo il 35% delle presenze in parlamento, (il dato sulla scheda Istat è aggiornato alle elezioni del 2013) solo il 16,4% fa parte di organi decisionali e solo 1/3 fa parte dei consigli di amministrazione di società quotate in borsa.
Le novità legislative e il movimento a livello mondiale
Insomma il cammino delle donne è ancora lungo, ma la strada imboccata è quella giusta. Solo nell’estate scorsa sono state approvate norme importantissime per limitare la violenza del “sesso violento” sulle donne. Dagli aumenti di pena per lo stalking o i reati sessuali, all’individuazione da parte del legislatore della nuova fatti specie di Revenge Porn, fino all’aumento dei tempi per presentare denuncia, (fino a un anno.) La norma più importante è il codice rosso, dove La polizia giudiziaria sarà tenuta a comunicare al pubblico ministero le notizie di reato immediatamente anche in forma orale. La polizia giudiziaria dovrà infatti attivarsi immediatamente senza alcuna possibilità di valutare la sussistenza o meno delle ragioni di urgenza. Imponendo l’immediata comunicazione della notizia di reato si introduce una presunzione assoluta di urgenza rispetto ai fenomeni criminosi per i quali l’inutile decorso del tempo può portare spesso ad un aggravamento delle conseguenze dannose o pericolose. Viene garantito il diritto della vittima di essere ascoltata dal magistrato entro 3 giorni dalla iscrizione della notizia di reato.
Dalle Suffraggetto al Meetoo
Il cammino verso una piena parità, verso un pieno riconscimento dei diritti della donna, è ancora lungo.Dal 1893, dal suffragio universale in Nuova Zelanda, al movimento delle Suffragette fino al MeToo le donne stanno ancora portando avanti una lotta ormai secolare per veder riconosciuti i propri diritti. Se consideriamo i paesi al di fuori dell’occidente, ci sono ancora situazioni molto critiche. Sopratutto nel continente africano le donne vengono ancora discriminate, sottomesse, tenute sotto il giogo di tradizioni e culture millenarie, che hanno sempre visto la donna come strumento funzionale allo sviluppo e al mantenimento della società e non come individuo, persona, pienamente libera.
Secondo uno studio internazionale realizzato da Ipsos Mori in occasione dell’International Women’s Day la condizione femminile è sicuramente migliorata rispetto a 25 anni fa ma c’è ancora molto da fare in termini di parità di genere. Tra i paesi meno ottimisti c’è l’Italia dove quasi un italiano su tre non vede alcun progresso rispetto al passato. Importante in questa dura lotta, determinante, sarà l’appoggio e il sotegno degli uomini. Senza la collaborazione di padri, figli, mariti…senza gli uomini, difficilmente si potrà arrivare in breve tempo alla vera parità di genere.
Ognuno, uomini compresi, faccia la sua parte.