Dall’ISTAT segnali incoraggianti per il comparto agricolo. Anche BPF fa la sua parte

Dall’ultimo rapporto dell’Istat sull’andamento dell’economia agricola in Italia emerge chiaramente un trend positivo ed una ripresa del comparto agricolo italiano anche se, per tornare ai livelli pre-crisi, ci vorrà qualche anno.

 

Una ripresa significativa

 

Il 2015 registra una ripresa del valore aggiunto agricolo a prezzi correnti, pari al 2,3 % del valore aggiunto, in valore assoluto parliamo di 33,1 miliardi di euro. Rispetto al 2014 la crescita è del 5,6% a prezzi correnti e del 3,8% in volume

 

Il valore aggiunto dell’agroalimentare, che comprende oltre al settore agricolo anche quello dell’agroindustria e di tutta la filiera del food, cresce nel 2015 del 4,2 % in valori correnti e del 2,3% in volume. Anche sul versante dell’occupazione si registrano rialzi. La tendenza oggettivamente palpabile, è quella di un ritorno alla terra, soprattutto tra i 30 e i 40 anni, con un piglio imprenditoriale e valorizzando prodotti locali e di alta qualità, rivolgendosi al mercato estero. Nel 2015 complessivamente abbiamo un rialzo delle unità di lavoro del 2,2% a cui si associa un incremento del 1,9 % di quelle indipendenti. Risultati incoraggianti provengono anche dall’industria alimentare con un aumento dei lavoratori dello 0,7%. Molto rilevante è invece la crescita della produzione agricola in volumi, con un aumento delle coltivazioni legnose del 12,3%. Più contenuta è invece per gli allevamenti zoootecnici e per le attività di supporto. Di contro vengono registrati sensibili cali nelle produzioni foraggere con un meno 4,3% e erbacee, -2,8%. Dopo il deprimente -6,1% degli investimenti nel comparto agricolo registrato nel 2014, c’è una timida ripresa dello 0,6%.

 

A livello geografico

 

Andando a valutare la distribuzione geografica, la produzione in agricoltura cresce in tutte le aree ad eccezione del Nord-ovest (-1,1%). Gli aumenti più marcati si registrano al centro (+3,5%) e al Sud (+5,9%). I segnali risultano positivi soprattutto se confrontati con la tendenza europea. A causa di una contemporanea flessione di produzione (-0,9%), prezzi (-1,5%), valore aggiunto (-1,7%), reddito dei fattori (-4,5%) e unità di lavoro (-2,0%), l’indicatore di reddito agricolo in Europa per il 2015 scende del 3,2% rispetto all’anno precedente. Il calo riguarda in particolare la Germania, con un -37,6% , la Danimarca con un meno 19,7% e il Regno unito del -19,3%.

 

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