Anche quest’anno Banca Finanza, mensile dedicato al settore creditizio e finanziario, ci fornisce un quadro abbastanza chiaro della situazione degli istituti bancari italiani e della fase attraversata dal mondo del credito.
Segnali importanti di ripresa
Osservando la dinamica dei prestiti ci si rende immediatamente conto che siamo in una fase di leggero miglioramento. A dicembre 2014 il totale dei finanziamenti a famiglie e imprese ha presentato una variazione annua lievemente positiva: +0,1%, rispetto allo 0,4% del mese precedente e -4,5% a novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Possiamo guardare con soddisfazione poi alle nuove erogazioni: +2,2% per i prestiti di importo unitario fino a un milione di euro alle imprese. Per le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili nei primi undici mesi del 2014 si parla di un aumento del 31,2% e del 10,2% per le nuove operazioni di credito al consumo. A fronte di un maggiore flusso di prestiti c’è ovviamente una maggiore esposizione al rischio degli istituti italiani; ovviamente anche a causa del perdurare della crisi. Una situazione incerta che lascia però intravedere segnali positivi. A chiusura di questa fase di transizione e di ristrutturazione del sistema bancario italiano (vigilanza unica, asset quality review, riforme popolari e BCC), Quali banche hanno retto meglio? La nostra banca, come ha affrontato questo periodo?
La classifica
La rivista prende in esame 575 banche italiane e, le classifica per maggiori, grandi, medie, piccole e minori e ne considera la solidità, la redditività e la produttività. Facendo una media tra i valori arriva ad un indice da 1 a 100, generando una classifica tra gli istituti. La Banca Popolare del Frusinate si classifica all’ottavo posto assoluto nella classifica delle banche piccole su 147. La media scaturisce dai suddetti 3 indici. Per quanto riguarda la solidità, il nostro istituto è al 33esimo posto. L’indice di solidità considera i crediti deteriorati netti sul patrimonio netto e sui crediti verso la clientela, evidenziando così la qualità del credito erogato e il grado di rischiosità dei prestiti. Complice la crisi, ma soprattutto una politica volta a sostenere le imprese e le famiglie del territorio, La Popolare del Frusinate, più di altre banche, ha erogato una maggior quantità di prestiti, contribuendo in maniera sostanziale a sorreggere il sistema economico nostrano in una delle fasi più difficili di sempre. Se guardiamo alla redditività la BPF entra nel quintetto di testa e si prende il quinto posto a livello nazionale e il primo posto a livello regionale. Anche per quanto riguarda la produttività, La BPF arriva ad un lusinghiero settimo posto a livello nazionale, primo a livello regionale; risultato che sottolinea l’abnegazione e la professionalità di chi porta avanti sul campo le attività dell’istituto.
Un futuro positivo
Grande soddisfazione per i risultati raggiunti viene espressa dalla direzione generale. Le ottime performance si accompagnano ad una solidità strutturale da fare invidia a banche ben più blasonate. L’indice da prendere in esame per riconoscere una banca solida è il Cet 1, acronimo di Common Equity Tier 1. Rappresenta il rapporto tra il capitale ordinario e le sue attività ponderate per il rischio. Più è alto il parametro e più la banca è solida. Per le banche italiane la soglia minima stabilita dalla BCE è del 8,00%. La Banca Popolare del Frusinate supera ampiamente questa soglia con un valore che si attesta al 31.12.2014 al 20,16% .