La Banca popolare del frusinate ha inaugurato la sua seconda filiale romana, all’Eur.
Ne parliamo con Rinaldo Scaccia, amministratore delegato della Bpf. Una scelta ben precisa quella di cercare lo sviluppo sull’am pio mercato della capitale? «Sì, una delle scelteè stata proprioquella dicercare svilupposul mercato della capitale.Ma la scelta difondo che ha spinto il nostro CdA di aprire una seconda filiale a Roma è stata primariamente quella di essere più vicina ai soci che risiedono nella Capitale ed ai tantissimi clienti che abbiamo acquisito dopo l’apertura della prima Filiale a Via Pinciana. Del resto, mi preme qui ricordare che proprio nel suo DNA la Banca Popolare del Frusinate ha sempre messo il socio e il cliente al centro delle proprie decisioni strategiche. Siamo inoltre una banca che per la sua dimensione e per la conoscenza che ha di uomini e cose ci permette di poter intervenire prontamente a sostegno dell’economia locale e delle famiglie. Il fatto di essere a Roma vicini ai piccoli imprenditori ed alle famiglie è per noi una regola come lo è quella di impiegare la raccolta per il sostegno di chi crea ricchezza e lavoro”.
La Bpf guarda al futuro
Bene, quando ventotto anni fa abbiamo costituito questa Banca Popolare, in realtà una cooperativa nata dalla volontà di gente di questo
territorio, il nostro pensiero, la nostra missione, lo scopo dei tanti Soci che la costituirono e che si erano messi insieme per organizzarsi,era stata fondamentalmente quella di costituire una zattera di salvezza e di speranza per i nostri giovani, per le imprese, per le famiglie, per quanti fossero alla ricerca di nuove attività. Una zattera che potesse in definitiva crescere, essere di sostegno e pensare al futuro per gli azionisti ma soprattutto per tutto il territorio. Un territorio che veniva e viene, ancora oggi, solitamente sfruttato e spremuto, per non dire munto, da altre realtà bancarie e creditizie ed è pressoché abbandonato a se stesso con poco o nessun sostegno da parte delle istituzioni. “