Dare un contributo al dibattito nato nel nostro paese sul ruolo e le sfide che la digitalizazione sta ponendo anche al sistema bancario.
Dopo aver rivoluzionato molti dei settori tradizionali, la digitalizzazione sta modificando profondamente anche il modo di fare banca. Tanti sono stati gli argomenti e gli spunti proposti durante il convegno che si è tenuto a Fondi venerdì 20 ottobre.
Il convegno si è concluso con la consegna di una targa da parte del Presidente Acampora ad un amico prima che campione in campo e nella vita. Tra i presenti anche il Direttore Generale Salvatore Di Cecca e il Presidente dell’Ascom Territoriale di Fondi Enzo Di Lucia.
Padrone di casa la Popolare di Fondi
La storica tavola rotonda si è svolta dentro l’ auditorium della nuova sede della Banca Popolare di Fondi, un gioiellino, dove si è affrontato di petto il tema con tutti gli stakeholder del panorama laziale. Il convegno è stato organizzato dalla First Cisl di Latina e, per la prima volta attorno ad un tavolo c’erano i vertici delle quattro banche popolari regionali: Popolare di Fondi, Popolare del Cassinate, Popoolare del Lazio e ovviamente il nostro istituto, oltre ad altri illusti ospiti ed esperti della materia. In questo momento di svolta storica per tutto il settore affrontare l’argomento congiuntamente era di fondamentale importanza. A fare gli onori di casa il presidente della Banca Popolare di Fondi, Giuseppe RasileSquadra e sinergia per cogliere le opportunità
Gli interventi hanno ribadito che le imprese “banche” dovrebbero fare network, sinergia, e porre le condizioni per lo sviluppo dell’economia del territorio fatto di piccole e medie imprese e dalle famiglie. L’assessore ai servizi sociali della Regione Lazio, Rita Visini, ha sottolineato come sia importante il gioco di squadra tra le banche, le imprese e le associazioni di categoria per creare le condizioni per lo sviluppo, necessario a sconfiggere le precarie condizioni di molte famiglie che vivono al limite della soglia di povertà. La First Cisl ha denunciato, per bocca del suo segretario generale Giulio Romanicome “A raccogliere i cocci della profonda crisi del sistema bancario è il lavoro. Latina non fa eccezione. In sei anni il numero degli occupati nelle banche che operano nella provincia è sceso del 12,5%, passando dai 1451 di fine 2010 ai 1269 occupati di fine 2016: si sono persi 182 posti di lavoro, con una flessione ben superiore a quella nazionale, pari all’8,2%”Un tavolo ricco di personalità
Al tavolo insieme al segretario generale della First Cisl nazionale, Giulio Romani ed il Presidente di Confcommercio Lazio Sud Giovanni Acampora, il Vice capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Italia, Paolo Angelini, la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Teresa Amici, e il Presidente della Commissione Problemi Economici e Monetari del Parlamento Europeo, Roberto Gualtieri. Oltrechè il Direttore Generale della Banca Popolare di Fondi, Gianluca Marzinotto, l’Amministratore delegato della Banca Popolare del Lazio, Massimo Lucidi, il Vice Presidente della Banca Popolare del Cassinate, Vincenzo Formisano ed il nostro Vice Direttore Generale Domenico Astolfi.Le parole del VDG
Il vicedirettore generale Astolfi ha centrato il suo intervento sulla necessità di fare squadra tra i vari soggetti presenti sul territorio, e sulle opportunità che il digitale fornisce ad istituti ancora troppo vincolati al proprio raggio d’azione. Ribadendo il fondamentale ruolo che giocano le banche popolari nello sviluppo delle imprese e nel porsi come motore della crescita e come interlocutori necessari tra istituzioni e iniziativa privata, ha posto l’accento sulla natura delle banche popolari, troppo spesso accumunate a istituzioni pubbliche ma che in realtà devono rispondere agli azionisti e sottostare a regolamenti e limitazioni via via sempre più stringenti. Premessa necessaria a cui segue un appello alle istituzioni pubbliche, auspicando maggiore collaborazione tra tutti gli attori in gioco per porre le premesse di uno sviluppo che sia strutturale e duraturo, nella nostra provincia e nel Lazio in generale. La crisi economica ha profondamente colpito il nostro sistema industriale e per risollevarlo, è necessario portare nuovo credito alle imprese, anche reperendo capitali in tutta italia, come fa Banca popolare del Frusinate da qualche mese grazie al marchio MeglioBanca, per poi reinvestire sul territorio.