Sabato 2 aprile, alle ore 10.45, nel piccolo piazzale antistante l’ingresso al campo delle Fraschette di Alatri (Fr) si svolgerà l’inaugurazione del monumento che intende celebrare la memoria di quanti subirono, negli anni che vanno dal 1942 al 1946, la deportazione, la prigionia, l’essere profugo nella propria patria. Un monumento che vuole ricordare le vicende di coloro che sono transitati in questo campo d’internamento che, seppure segnato dal degrado e piegato dall’incuria, rappresenta ancora oggi un momento della Storia del nostro Paese e che racconta di episodi e di avvenimenti ritornati alla luce dopo lunghi periodi di oblio.
La storia del campo
Il campo fu istituito nel 1941 dal regime fascista ad Alatri, in località Fraschette appunto. Attivo dal 42 all’aprile del 44, fu costruito originariamente per ospitare i prigionieri di guerra ma finì per diventare luogo di internamento per civili di altre nazioni direttamente in guerra con l’Italia come slavi e greci. Inizialmente ospitò 780 persone di origine anglo maltese ma già all’inizio del 1943 si toccarono le 5500 unità con croati, montenegrini, albanesi e tripolini italiani. Il campo, formato da 174 baracche, fu costruito in fretta e furia. Una struttura quantomeno precaria e dalle condizioni igieniche pessime. Molti furono i crimini e gli abusi perpetrati ai danni dei prigionieri ma non mancano testimonianze positive. Poche furono le voci di dissenso, chi prese a cuore la sorte dei prigionieri, soprattutto di donne e bambini nel campo, fu il vescovo di Alatri, Monsignor Edoardo Facchini.
Finita la guerra, le strutture del campo vennero riconvertite per dare momentanea accoglienza ai profughi italiani dei territori perduti d’Africa, d’Istria e Dalmazia. Rimasto abbandonato per decenni, ora finalmente si fa luce su una delle pagine più importanti della nostra storia.
Il monumento alla memoria
L’opera è il frutto dell’ingegno dell’architetto Nicolò Troianiello, vincitore di un concorso di idee bandito nel 2010 dalla sezione di Frosinone dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani con la partecipazione attiva della Regione Lazio ed è stata realizzata dal giovane artigiano di Alatri Stefano Frusone. Le lastre di metallo che compongono il monumento, tutte uguali nella loro grandezza, possono essere interpretate come lo stesso destino di coloro che hanno passato periodi più o meno lunghi nel campo e, allo stesso tempo, come “barriere” poste per togliere la libertà a chi fu strappato dalla propria casa e dai propri affetti.
Inaugurazione aperta a tutti
La costruzione del monumento è stata finanziata per intero dalla Banca Popolare del Frusinate. Con attenzione e sensibilità, abbiamo reso possibile la realizzazione dello stesso, portando a compimento un vecchio progetto dell’Anpc, e abbiamo contribuito allo svolgimento dell’ultimo convegno di studi sul campo delle Fraschette, che ha visto la partecipazione di qualificati relatori. La partecipazione alla cerimonia di inaugurazione è aperta a tutti coloro che hanno nel cuore sentimenti di libertà e che vogliono, allo stesso tempo, ricordare senza retorica la memoria del campo delle Fraschette impedendo il ripetersi di altri, simili accadimenti.
Pubblicato da Banca Popolare del Frusinate su Mercoledì 23 marzo 2016